CIRCOLARE n.49 – REGIME FORFETTARIO E PRESTAZIONI SANITARIE – OBBLIGO FATTURAZIONE ELETTRONICA

 Regime forfettario e prestazioni sanitarie, chi dal 2023 è obbligato alla fattura elettronica

Per adesso non tutti i contribuenti in regime forfettario sono obbligati alla fattura elettronica. Per alcuni l’obbligo potrebbe scattare dal 2023.

La fine dell’anno si avvicina. Questo significa anche tempo di verifiche per chi è in regime forfettario. Verifiche finalizzate non solo per capire se anche nel 2023 si potrà stare in questo regime di favore ma anche per capire se scatta o meno l’obbligo di emettere fatture in formato elettronico.

Ad esempio, non potrà più stare nel forfettario la partita IVA che, con riferimento all’anno d’imposta 2022, ha conseguito compensi/ricavi superiori a 65.000 euro, (è questo uno dei requisiti per essere nel regime) salvo modifiche contenute nella nuova Legge di bilancio.

Venendo all’obbligo di emettere fattura elettronica, occorre ricordare, che per la generalità delle partite IVA quest’obbligo, è in vigore dal 1° gennaio 2019. Tuttavia, alcune categorie ne sono state esonerate. Tra queste i contribuenti forfettari.

Per quest’ultima tipologia di partite IVA, la fattura elettronica era rimasta una facoltà (si poteva continuare con la fattura cartacea). L’unico ipotesi in cui rimaneva obbligatoria era nel caso in cui la fattura andava emessa verso la pubblica amministrazione.

L’obbligo di fattura elettronica per il regime forfettario (da quando)

Parliamo con il verbo al passato in quanto dal 1° luglio 2022 le cose sono cambiate. A partire da questa data, infatti, la fatturazione elettronica è divenuta obbligatoria anche per chi è nel regime forfetario. In altre parole dal 1° luglio 2022 anche chi si trova in questo tipo di regime fiscale è obbligato ad emettere verso tutti (e quindi non solo verso la pubblica amministrazione) la fattura digitale.

Tuttavia, l’obbligo non ha interessato tutti subito, ma solo coloro che nell’anno precedente avevano conseguito compensi/ricavi superiori a 25.000 euro.

In particolare a prevedere questa novità, è stato il decreto – legge n. 36 del 2022 (c.d. decreto Pnrr 2), con cui il nostro legislatore ha recepito l’autorizzazione UE all’estensione della fatturazione elettronica.

Il decreto stabilisce che:

  • dal 1° luglio 2022, obbligati alla fattura digitale sono i forfettari che con riferimento al periodo d’imposta precedente hanno conseguito ricavi/compensi non superiori a 25.000 euro
  • dal 1° gennaio 2024, l’obbligo di fattura digitale interesserà tutti i contribuenti forfettari indipendentemente dal volume di ricavi/compensi.

Le verifiche da fare a fine anno

Questo, dunque, il quadro che si è delineato per i forfettari dal 1° luglio 2022

  • se i ricavi o compensi del 2021sono risultati superiori a 25.000 euro, è scattato obbligo di fattura elettronica dal 1° luglio 2022;
  • laddove i ricavi o compensi del 2021 NON sono superiori a 25.000 euro la fattura elettronica è rimasta una facoltà (l’obbligo è rimasto solo per quelle messe verso la pubblica amministrazione).

Al 1° gennaio 2023 (o già al 31 dicembre 2022) bisognerà fare di nuova la verifica. Quindi:

  • se i ricavi/compensi del 2022 sono superiori a 25.000 euro, nel 2023 sarà obbligatoria la fatturazione elettronica
  • laddove i ricavi/compensi del 2022 NON sono superiori a 25.000 euro, nel 2023 la fatturazione elettronica resta una facoltà (tranne se trattasi di fatture dal emettere versa la pubblica amministrazione).

Al 1° gennaio 2024, invece, nessuna verifica ci sarà da fare in questo senso in quanto, salvo cambiamenti, tutti i contribuenti forfettari saranno obbligati alla fattura digitale a prescindere dai ricavi/compensi.

Anche i forfettario, dunque, sono stati costretti o saranno costretti ad adeguarsi alla fatturazione elettronica.

La fattura elettronica può essere generata attraverso gli strumenti gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, tra i quali si ricorda:

– il portale “Fatture e Corrispettivi”;

– la app “FatturAE”.

In alternativa, è possibile utilizzare altre soluzioni a pagamento messe a disposizione dalle case software. Tali soluzioni presentano dei vantaggi legati ad una migliore fruibilità e semplicità di utilizzo rispetto agli strumenti gratuiti di cui sopra.

Conservazione delle fatture elettroniche

L’emissione della fattura in formato elettronico determina anche l’obbligo di conservazione sostitutiva dei documenti.

Anche per tale servizio è possibile avvalersi delle soluzioni gratuite messe a disposizione dall’AdE. In tal caso, è necessario aderire all’apposito servizio all’interno del portale “Fatture e Corrispettivi”.

Nel caso in cui ci si avvalga di altri strumenti (portali a pagamento), si consiglia di verificare con il proprio fornitore che il contratto sottoscritto comprenda anche il servizio di conservazione sostitutiva.

È necessaria la conservazione digitale a norma per 10 anni.

Si tratta di un processo regolamentato tecnicamente dalla legge che permette di conservare le fatture in modalità digitale, mantenendo il valore legale del documento.

 

Fattura elettronica 2023, arriva la proroga per le prestazioni sanitarie

Fattura elettronica, niente obbligo per le prestazioni sanitarie anche nel 2023. La conferma è arrivata con l’approvazione in Consiglio dei Ministri il 21 dicembre 2022 del Decreto Milleproroghe.

Confermato il divieto di emettere fattura elettronica per le prestazioni sanitarie anche per il 2023: con la proroga dell’esonero, i medici e tutti gli operatori del settore restano fuori dall’obbligo per un altro anno.

D’altronde appariva inverosimile un passaggio alle e-fatture senza strumenti e tutele adeguate dal punto di vista della privacy e stupiva l’assenza di un intervento per confermare le regole attuali nel Disegno di Legge di Bilancio 2023.

E la risposta è arrivata con il Decreto Milleproroghe atteso in Gazzetta Ufficiale e approvato nel Consiglio dei Ministri del 21 dicembre 2022.

Lo stop, confermato anno dopo anno, nasce proprio dalla necessità di garantire la protezione dei dati personali dei pazienti e dalla difficoltà di farlo.

 

Lo Studio rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e approfondimento di Vostro interesse.

Cordiali saluti.

 

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